Serena Coal: “la bellezza nella semplicità che diventa una suggestione da cui partire per creare un brano”

Entrare nel mondo della Black Music, con la B maiuscola è possibile. Non soltanto ascoltando i grandi nomi della storia musicale del settore, ma anche navigando nel underground delle città. Sempre di più, si possono ascoltare dischi ricchi di influenze Blues. Dal leggero sapore jazzato. È il caso di Clowning Time, primo disco di Serena Coal in uscita ad inizio Maggio 2018. Abbiamo fatto due chiacchiere con la diretta interessata.

Serena Coal. Sembra che il tuo disco sia una ballata d’amore per la musica. Quando comincia il tuo percorso nel mondo musicale?

Da sempre, ma il primo vero incontro in adolescenza, a 16 anni le prime lezioni di canto, qualche amico che suona la chitarra, i primi gruppi cover e poi le lezioni di piano, ma soprattutto l’incontro con musicisti impegnati in percorsi musicali già avviati, ha dato il la alla scelta e all’esigenza di comporre e sperimentare con la musica e così via dicendo…

Serena CoalQuando e come nasce la passione per la Black Music in generale. Il tuo disco è ricco di dettagli Soul, Blues.

In generale studiando canto ho sempre prediletto il suono soul, black che per me era un’attitudine naturale e spontanea. Nonostante l’ascolto musicale generico, ho sempre avuto un orecchio incline alla musica internazionale d’oltreoceano, dal blues al jazz, al soul, l’r n’ b poi l’incontro con musicisti blues, improvvisatori, virtuosi del suono blu diciamo, e, tramite la partecipazione a svariate jam session ho potuto sperimentare e mettere a fuoco più specificatamente lo stile con cui esprimermi. Insomma la vena soul è uscita da sè, anche grazie alle influenze e alle contaminazioni della squadra di musicisti con cui compongo e collaboro.

Chi sono i protagonisti (strumentisti nda) del tuo disco “Clowning Time”?

I quattro architetti del disco sono la sottoscritta Serena Carbonini alla voce, Giorgio Malzanini alla chitarra, compositore e creatore degli intarsi melodici e armonici, Giovanni Sorlini al basso un giovanissimo bassista con del grande talento soprattutto nell’ambito jazzistico d’improvvisazione e Marco Tacchini alla batteria, un portento della ricerca del suono con una forte carica energica. Ognuno proveniente da background artistici differenti ma molto avvezzi alle contaminazioni soul-blues.

Domanda spinosa: come scrivi un tuo brano?

Un brano può partire da un’immagine, un riff nella testa, una parola, non c è uno standard, il chitarrista crea un tessuto che io ascolto e sul quale sento avvicinargli un testo piuttosto che un altro… oppure a volte è il contrario, scrivo e compongo la struttura a pianoforte cosi d’impulso e con la chitarra completiamo il tutto. Sulla base di questi scheletri tutti assieme definiamo la struttura e arricchiamo di groove.

Serena CoalAltra domanda spinosa: talvolta, il mondo musicale è tendenzialmente maschilista. Gli operatori del settore sono quasi tutti uomini. Le cose stanno finalmente cambiando o c’è ancora tanto da lavorare?

Trovo imbarazzante parlare ancora di maschilismo in una società che sta andando ben oltre. Io credo che la posizione della donna sia notevolmente cambiata, e questo non solo nell’ambiente musicale e gli operatori del settore se ne sono accorti. Vivo in un paese in cui per fortuna, l’erudizione della donna non è un tabù, ma dall’altro lato purtroppo diventa strumentalizzazione di una società consumistica e individualista, tutelare la libertà e l’indipendenza della donna è una lotta che deve continuare.

Collegata alla domanda precedente: È difficile per una donna nel 2018 fare musica?

Credo che sia difficile fare musica sia per l’ambiente maschile che per quello femminile, credo che di fronte al valore di un progetto qualsiasi operatore del settore vada oltre a parole retrograde quali sessismo per promuovere cio’ che è un buon prodotto. La donna ha assunto potenzialità nel tempo che hanno preso piede in molti ambienti. Si tratta di cercare i canali giusti per promuoversi e la conoscenza di luoghi e persone addette al settore che possanno aiutarti e sostenerti. Tanto è il lavoro da fare è vero, soprattutto mantenere le redini di un progetto musicale e crederci nonostante le mille difficoltà, ma per la mia esperienza ho avuto la fortuna di incontrare musicisti e amici che mi hanno appoggiato! In primis il nome di questo progetto musicale, Serena Coal, che parte dal mio nome in un gruppo di larga maggioranza maschile!

Parliamo ora di Clowning Time: quali sono state le tue fonti d’ispirazione principali?

Le persone, i vissuti sulla pelle che emergono nella quotidianità, la bellezza nella semplicità che diventa una suggestione da cui partire per creare un brano. Una parola, un incontro o scontro, un’ immagine, le emozioni, il modo in cui sta cambiando la società e le relazioni tra le persone.

La tua traccia preferita?

Difficile scegliere una traccia a cui sono molto legata è sicuramente Free, semplice, di ampio respiro, diretta, che parte da una parola purtroppo non scontata. La libertà individuale contro qualsiasi forma di costrizione mentale.

Un momento particolare che vuoi raccontarci che hai vissuto durante le produzioni del disco.

Il momento delle registrazioni, in cui la mia squadra di musicisti ha esordito con un coro a tre voci, ammetto che è stato divertente vederli da un vetro e sentirli in difficoltà ad intonare il coro dopo la quarta take di registrazione!

A quando l’uscita del disco?

L’ep uscirà il 10 Maggio 2018.

A te i saluti finali

Un saluto a tutti… arrivederci a Maggio! E nel frattempo seguiteci sulle nostre piattaforme digitali e sulle nostre pagine! …a molto presto!!